Un film di Marc Forster. Usa 2006
Durata 113 min.
Trama
Film surreale dove verità e finzione giocano a riconcorrersi per far risaltare i temi portanti: la solitudine, il non senso, il riscatto, la speranza.
Leggero e piacevole, incardinato su una sceneggiatura davvero brillante e accattivante, si avvale di un cast d’eccezione che sa alternare comicità e dramma, paradosso e assurdità. Appunto, verità e finzione.
Scheda “My Movies”
Harold Crick è un uomo che vive la propria esistenza attraverso i numeri. Conta le volte che muove lo spazzolino tra i
denti, i passi che compie per arrivare alla fermata dell'autobus, esegue a mente calcoli impossibili. Una mattina, appena svegliato e pronto a svolgere il proprio lavoro di esattore delle tasse,
sente una voce femminile. La voce descrive i movimenti di Harold e ogni azione che compie. Contemporaneamente, una famosa romanziera in preda a un blocco creativo, sta proprio scrivendo la storia
di quell'uomo qualunque. Realtà e finzione sono frequentemente oggetto delle sceneggiature cinematografiche. Nel caso di Vero come la finzione (molto meglio il titolo originale
Stranger than fiction), questi due mondi corrono in parallelo percorrendo una linea dolcemente surreale, semplice nelle situazioni, e con una dose di ironia espressa con garbo da Will
Ferrell, un Harold dall'occhio fisso e perplesso, da Emma Thompson, affascinante nel suo ruolo letterario, da una Maggie Gyllenhaall donna angelicata, e da un Dustin Hoffman che finalmente
si diverte e al quale sono affidate le battute più riuscite. Marc Forster trasporta lo spettatore dal sogno stile
Neverland a un limbo sospeso, leggero, che si allontana da Peter Pan e si avvicina alla dura esistenza che conduce indissolubilmente verso una fine nota. La magia è nell'attimo, scandito
da un orologio, emblema della precisione degli ingranaggi, dichiarazione dell'unicità delle emozioni quotidiane di ognuno di noi.
Tratto da “Mymovies.it”